"Materiale ce n'è. Materiale a peso, a litro, a quantità! Da farsi prendere dalla paralisi. Subito! Vorrei che queste pagine si potessero prendere a etto, sfuse, a capitoli, a ognuno la parte che gli serve. Ordinatela a capitoli! A capitolazioni! Io non ne so più, non ne posso più..."
Il tuo tempismo, Valentine è probabilmente un caso, mi piace pensare che sia invece un tempismo "a pelle"... La risposta è si. E' una domanda aperta, è l'inizio di un pensiero è il titolo di una vignetta a venire...
Io no, non apprezzo le risposte categoriche. Le trovo arroganti e, il più delle volte, il Destino si diverte a ribaltarle. Però le trovo erotiche, e forse per questo ogni tanto le uso. Specie in quei post che parlano d'attrazione... V
Dipende dal tipo di domanda Valentine, se pongo un quesito che implica una risposta soggettiva e personale, tanto di cappello se ci si sente di dare una risposta categorica... Il Destino si diverte a ribaltare molte cose, è capitato anche a te che giocasse a rivoltare anche più volte la stessa?
Che dici? Sono troppo laconica? Uso troppo monosillabi, oggi? E' che sono confusa. Ho letto, in alcuni commenti ai tuoi post, di bombe e 'attrazioni' verso situazioni (potenzialmente) impossibili. Il gioco delle ombre e degli svelamenti mi affascina sempre molto, ma mi lascia frustrata non riuscire ad afferrare le cose. Che è come se qualcuno mi dicesse: "Non so". Detto terra terra: mi hai incuriosito. E siccome sono una ragazza discreta, mi impedisco l'ardire di provare curiosità. Abbastanza complicato, in effetti. Una sorta di coito interrotto. V
No, non sei laconica, trovo che anche i monosillabi comunichino molto... (io come vedi uso troppi puntini)
"E siccome sono una ragazza discreta, mi impedisco l'ardire di provare curiosità." è una bella frase, non c'è che dire. Ammetto che dai commenti che hai letto sia frustrante tentare di trovare un filo logico. In realtà, scremando il tutto, erano si commenti ma al tempo stesso quesiti che mi ponevo. Ti è mai capitato di essere incuriosita, tanto dal sentire la necessità di prendere in considerazione l'idea che questa curiosità ti possa scoppiare in volto? A me si...
Una volta, da me, hai parlato di domande rimaste a metà: che avrebbero voluto uscire ma che tu hai ricacciato indietro. La tematica, in fondo, è sempre quella. Curiosità che possono esplodere perché non ti decidi a spogliarle lentamente, una dopo l'altra, nei loro veli, o nelle scatole cinesi in cui si nascondono. Domande che non fai perché, forse, non è la risposta ad interessarti, ma la la profondità penetrante della domanda stessa. Che, in fin dei conti, Luca, ultimamente parli sempre e solo di una cosa: di desiderio. Quello inespresso e tenuto sotto pressione. Quello più devastante. V
Ad essere del tutto sincero, Valentina, non avevo preso in considerazione l'idea che ti fossi presa la briga di leggere i commenti, la cosa non mi dispiace, anzi... Io considererei la cosa in questo modo, la profondità delle domande implicano comunque un bisogno di capire da cosa nascono, da quale impalpabile particolare prendano forma, tuttavia la cosa passa in secondo piano rispetto l'interesse che invece può rivestire la risposta. Sempre continuando a parlare sinceramente, l'idea stessa di questo post nasce dal tentativo di iniziare ad aprire qualcuna di quelle scatole cinesi, cercando al tempo stesso di non essere indiscreto.
E fai bene... Ho letto i commenti ai tuoi ultimi due o tre post perché erano numerosissimi e mi sono chiesta cosa avesse scatenato un dibattito così intenso. Tutto qua. In questo momento mi sento il pagliaccio a molla che esce da un pacco-regalo: sensazione di star monopolizzando una discussione che - sospetto - dovrebbe contenere altri interlocutori, e più pregnanti. Sicché mi ritiro, ma con un sorriso. V
Accetto il sorriso Valentina, mi dispiace se hai avuto questa sensazione così come il fatto che ti ritiri, perché la curiosità è ricambiata e i tuoi sospetti riguardo gli interlocutori sono infondati...
Inevitabilmente, passerà 'silenzioso'. Per scelta del suo creatore. Che ormai sta dialogando tra sé e le proprie ombre con uno sguardo talmente bello da fare male.
Approvo la decisione.
Se mi ritiro un pochino nelle mie stanze, non avertene a male. E' la reazione a troppa luce.
Non passerà silenzioso Valentine, quantomeno lo spero. Chi l'ha creata ha solo atteso di mettervi sotto anche le parole prima di aprirlo. Sperando che la reazione alla luce si affievolisca di modo che il dialogo non lo debba fare tra me stesso e le ombre che, a pelle, sono di volta in volta meno...
Giochi D'ombra è la soffitta di PENSODIAZEPINE. In questo luogo verrà accatastato tutto ciò che non trova collocazione al piano di sotto... Ma non per questo meno importante per me. ...forse più "ombrosamente" intimo...
Entrate, toccate, guardate e spostate. Unico avvertimento, quando uscite, richiudete la botola e... dimenticate tutto...
19 commenti:
E' una domanda aperta? L'inizio di un pensiero? Il titolo per una vignetta a venire?
La mia risposta comunque è categorica.
Sì.
V
Il tuo tempismo, Valentine è probabilmente un caso, mi piace pensare che sia invece un tempismo "a pelle"...
La risposta è si.
E' una domanda aperta,
è l'inizio di un pensiero
è il titolo di una vignetta a venire...
Apprezzo le risposte categoriche...
Io no, non apprezzo le risposte categoriche. Le trovo arroganti e, il più delle volte, il Destino si diverte a ribaltarle. Però le trovo erotiche, e forse per questo ogni tanto le uso. Specie in quei post che parlano d'attrazione...
V
Dipende dal tipo di domanda Valentine, se pongo un quesito che implica una risposta soggettiva e personale, tanto di cappello se ci si sente di dare una risposta categorica...
Il Destino si diverte a ribaltare molte cose, è capitato anche a te che giocasse a rivoltare anche più volte la stessa?
:-)
Sì.
Che dici? Sono troppo laconica? Uso troppo monosillabi, oggi?
E' che sono confusa. Ho letto, in alcuni commenti ai tuoi post, di bombe e 'attrazioni' verso situazioni (potenzialmente) impossibili. Il gioco delle ombre e degli svelamenti mi affascina sempre molto, ma mi lascia frustrata non riuscire ad afferrare le cose. Che è come se qualcuno mi dicesse: "Non so".
Detto terra terra: mi hai incuriosito.
E siccome sono una ragazza discreta, mi impedisco l'ardire di provare curiosità.
Abbastanza complicato, in effetti. Una sorta di coito interrotto.
V
No, non sei laconica, trovo che anche i monosillabi comunichino molto... (io come vedi uso troppi puntini)
"E siccome sono una ragazza discreta, mi impedisco l'ardire di provare curiosità." è una bella frase, non c'è che dire.
Ammetto che dai commenti che hai letto sia frustrante tentare di trovare un filo logico.
In realtà, scremando il tutto, erano si commenti ma al tempo stesso quesiti che mi ponevo.
Ti è mai capitato di essere incuriosita, tanto dal sentire la necessità di prendere in considerazione l'idea che questa curiosità ti possa scoppiare in volto?
A me si...
Una volta, da me, hai parlato di domande rimaste a metà: che avrebbero voluto uscire ma che tu hai ricacciato indietro.
La tematica, in fondo, è sempre quella.
Curiosità che possono esplodere perché non ti decidi a spogliarle lentamente, una dopo l'altra, nei loro veli, o nelle scatole cinesi in cui si nascondono.
Domande che non fai perché, forse, non è la risposta ad interessarti, ma la la profondità penetrante della domanda stessa.
Che, in fin dei conti, Luca, ultimamente parli sempre e solo di una cosa: di desiderio.
Quello inespresso e tenuto sotto pressione.
Quello più devastante.
V
Ad essere del tutto sincero, Valentina, non avevo preso in considerazione l'idea che ti fossi presa la briga di leggere i commenti, la cosa non mi dispiace, anzi...
Io considererei la cosa in questo modo, la profondità delle domande implicano comunque un bisogno di capire da cosa nascono, da quale impalpabile particolare prendano forma, tuttavia la cosa passa in secondo piano rispetto l'interesse che invece può rivestire la risposta.
Sempre continuando a parlare sinceramente, l'idea stessa di questo post nasce dal tentativo di iniziare ad aprire qualcuna di quelle scatole cinesi, cercando al tempo stesso di non essere indiscreto.
E fai bene...
Ho letto i commenti ai tuoi ultimi due o tre post perché erano numerosissimi e mi sono chiesta cosa avesse scatenato un dibattito così intenso. Tutto qua.
In questo momento mi sento il pagliaccio a molla che esce da un pacco-regalo: sensazione di star monopolizzando una discussione che - sospetto - dovrebbe contenere altri interlocutori, e più pregnanti.
Sicché mi ritiro, ma con un sorriso.
V
l'attrazione supera un sacco di cose....:)
Ne sono certo Gabry...
Accetto il sorriso Valentina, mi dispiace se hai avuto questa sensazione così come il fatto che ti ritiri, perché la curiosità è ricambiata e i tuoi sospetti riguardo gli interlocutori sono infondati...
indiscrezioni......meno male che fra un pò esco.....
Non è passato inosservato.
Inevitabilmente, passerà 'silenzioso'. Per scelta del suo creatore. Che ormai sta dialogando tra sé e le proprie ombre con uno sguardo talmente bello da fare male.
Approvo la decisione.
Se mi ritiro un pochino nelle mie stanze, non avertene a male. E' la reazione a troppa luce.
V
Non passerà silenzioso Valentine, quantomeno lo spero.
Chi l'ha creata ha solo atteso di mettervi sotto anche le parole prima di aprirlo. Sperando che la reazione alla luce si affievolisca di modo che il dialogo non lo debba fare tra me stesso e le ombre che, a pelle, sono di volta in volta meno...
B
La rete buca l'attrazione, secondo me.
Un abbraccio cortisonico (giusto per ricordare i bei tempi andati).
:ppp
Lasciamo gli abbracci a chi se li merita Nita ;-)
L'attrazione sbuca dalla rete
L'attrazione semplicemente sbuca, Rail...
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