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venerdì 28 novembre 2008

Ma certo che siamo belli... Bellezza...

Bleekico




Buckethead, Serj Tankian & Shana Halligan - Waiting Hare

martedì 18 novembre 2008

Sacco di Pelo Likes Milk...

Bleekico





Video risposta a
"Gilda Likes Vanilla yogurt"
... ;)

domenica 16 novembre 2008

...perché un titolo?

Bleekico





Freddo...
Freddo è la prima sensazione che mi assale appena mi chiudo la porta alle spalle. Buio è la seconda.
Insieme sembrano dare vita ad una notte di carta vetrata, aria acerba, foglie arrugginite a terra. Alzo il bavero, attraverso la strada sotto il battere in tre quarti del giallo che lampeggia, neanche un gatto randagio mi è testimone. No non devo pensare, conosco la strada, avverto solo gli spilli che entrano nei polmoni ogni volta che inspiro ed i pensieri come sassi schizzati via. Sotto i portici file regolari di pilastri, alla base regolari segni di innumerevoli pisciate di cani. Le osservo sempre con un velo di soddisfazione quelle macchie alla base dei pilastri, non so perché ma il pensiero che i cani se ne fottano e si liberino dove gli pare, alla faccia di tutti, mi mette sempre di buon umore.

Alla fine dei portici il distributore automatico, già so che non ci saranno le Davidoff, ma guardo comunque, già so che opterò per le Lucky, già so che di notte non sei neanche libero di scegliere da quale marca farti uccidere...
Alle spalle una macchina dei carabinieri rallenta, forse sto scassinando il distributore con una banconota da cinque euro. Mi viene da bussargli al vetro e chiedergli i documenti, lascio morire il pensiero, per questa settimana ho già dato. Il resto sferraglia mentre scende, raccolgo e ritorno. Stesse macchie sui pilastri, stesso semaforo giallo a scandire il suo tempo.
Mi lascio alle spalle il gelo, sacco di pelo prende atto del mio ritorno alzando un sopracciglio, butto le chiavi più o meno al loro posto e tolgo gli spiccioli dalla tasca.
Gesti collaudati e senza peso.
Ora sono qui, seduto più o meno scompostamente, ho appena posato un cellulare sul quale ho provato a scrivere un messaggio prima di abbandonarlo per l'ennesima volta. Ho una sigaretta che pende dall'angolo della bocca, devo aver aperto il pacchetto e averne sfilata una senza accorgermene... com'è facile, com'è paradossalmente naturale quel gesto.

Le dita sfiorano i tasti del laptop, non producono rumore, non producono lettere, parole, frasi e periodi. Mi trovo a desiderare con timore che si inneschi lo stesso inconscio processo che ha fatto si che mi ritrovasi una sigaretta in bocca ma con le dita non funziona, è più difficile saltare a piè pari la ragione, fare lo sgambetto alla razionalità e distrarre il pit bul di guardia ai pensieri. Se così fosse, questo post sarebbe infinito e con tutta probabilità l'ultimo.
Non tutto è semplice come scegliere la marca con cui avvelenarsi con lentezza...

giovedì 13 novembre 2008

Ops... ;)

Bleekico








giovedì 6 novembre 2008

...e non avevo più parole...

Bleekico

...
Vinicio Capossela - Orfani Ora -




Siamo orfani ora
io te e la strada
se non si divide il buio
si tradira’ sempre la luce...

lunedì 3 novembre 2008

Trapped...

Bleekico




Lei è qui...
Qui da prima che ne avessi coscienza, Lei sapeva già tutto in principio, non doveva chiedere nulla, forte della sua collaudata certezza.
Si presentò così, con finta noncuranza. Un incontro in apparenza casuale ma del tutto calcolato, così come solo pochissime donne saprebbero fare. La ricordo, salutò garbatamente e pazientemente si predispose ad attendere, come chi ha già avuto mille uomini, come chi sa in anticipo che diventerà il contorno e la strada, quella strada che, inspiegabilmente, così come alcuni divide, altri unisce. Indicò la strada, sorrise...
Ora è qui, invisibile nella sua forma, è qui col suo sorriso vivido a sussurrarmi " ...non è niente, fa niente davvero...", come se tutto le fosse chiaro . E' qui come c'era la sera in cui mi scoprii le guance bagnate di salato, era con me la volta in cui entrai in una buia stanza d'albergo, c'era quando mi persi nelle retrovie, quando non ebbi palle, quando di palle ne ebbi troppe, quando le palle me le raccontai da solo, quando fui spaventato dalla bellezza. Lei è qui ora, ombra visionaria delle mie risate, com'era qui a massaggiarmi le spalle e il collo quando, livido, rientravo dopo aver percorso strade in contromano, quando non arrivavo dall'altra parte e quando, invece, vedevo la luce al fondo e sorridevo nel sapere di avere ancora tutto da perdere o guadagnare.
C'è ancora, insostituibile, c'è perché è sempre lei la vertigine, la magia che mi fa riaprire gli occhi e mi prende per mano il mattino dopo, quando arrancando giù dal letto riscopro che la realtà è soventemente un paio di gin tonic più in basso rispetto alla notte prima... ma posso permettermi ancora di sognare di essere da un'altra parte.


Lei, la
Musica...