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domenica 16 novembre 2008

...perché un titolo?

Bleekico





Freddo...
Freddo è la prima sensazione che mi assale appena mi chiudo la porta alle spalle. Buio è la seconda.
Insieme sembrano dare vita ad una notte di carta vetrata, aria acerba, foglie arrugginite a terra. Alzo il bavero, attraverso la strada sotto il battere in tre quarti del giallo che lampeggia, neanche un gatto randagio mi è testimone. No non devo pensare, conosco la strada, avverto solo gli spilli che entrano nei polmoni ogni volta che inspiro ed i pensieri come sassi schizzati via. Sotto i portici file regolari di pilastri, alla base regolari segni di innumerevoli pisciate di cani. Le osservo sempre con un velo di soddisfazione quelle macchie alla base dei pilastri, non so perché ma il pensiero che i cani se ne fottano e si liberino dove gli pare, alla faccia di tutti, mi mette sempre di buon umore.

Alla fine dei portici il distributore automatico, già so che non ci saranno le Davidoff, ma guardo comunque, già so che opterò per le Lucky, già so che di notte non sei neanche libero di scegliere da quale marca farti uccidere...
Alle spalle una macchina dei carabinieri rallenta, forse sto scassinando il distributore con una banconota da cinque euro. Mi viene da bussargli al vetro e chiedergli i documenti, lascio morire il pensiero, per questa settimana ho già dato. Il resto sferraglia mentre scende, raccolgo e ritorno. Stesse macchie sui pilastri, stesso semaforo giallo a scandire il suo tempo.
Mi lascio alle spalle il gelo, sacco di pelo prende atto del mio ritorno alzando un sopracciglio, butto le chiavi più o meno al loro posto e tolgo gli spiccioli dalla tasca.
Gesti collaudati e senza peso.
Ora sono qui, seduto più o meno scompostamente, ho appena posato un cellulare sul quale ho provato a scrivere un messaggio prima di abbandonarlo per l'ennesima volta. Ho una sigaretta che pende dall'angolo della bocca, devo aver aperto il pacchetto e averne sfilata una senza accorgermene... com'è facile, com'è paradossalmente naturale quel gesto.

Le dita sfiorano i tasti del laptop, non producono rumore, non producono lettere, parole, frasi e periodi. Mi trovo a desiderare con timore che si inneschi lo stesso inconscio processo che ha fatto si che mi ritrovasi una sigaretta in bocca ma con le dita non funziona, è più difficile saltare a piè pari la ragione, fare lo sgambetto alla razionalità e distrarre il pit bul di guardia ai pensieri. Se così fosse, questo post sarebbe infinito e con tutta probabilità l'ultimo.
Non tutto è semplice come scegliere la marca con cui avvelenarsi con lentezza...

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Ci andrebbe una tazza fumante e una sigaretta condita...
Ci andrebbe il caminetto acceso e il cd perfetto che suona...
Volevo giusto farti sapere che conosco, anzi riconosco, quella finestra, ecco tutto...

Onigirigirl ha detto...

certi messaggi non si riescono mai a scrivere. il più della volte, una volta inviati, si preferirebbe non verlo fatto. carichi di troppe aspettative ritornano una risposta quasi sempre inadeguata.

iaia_76 ha detto...

a me piace il freddo: il caldo e il sudore annientano i movimenti del corpo e della testa. Invece il freddo e i brividi danno un continuo scossone al corpo e la tua testa dev' essere per forza sveglia per non intorpidirsi. I gesti collaudati sono rassicuranti tanto quanto sono spaventosi quelli imprevisti, ma a volte bisognerebbe lasciarsi andare al caso....

enne ha detto...

E' che io non fumo, Bleek, ma tante volte ho pensato di chiudere baracca. Magari è solo questione di tempo.

Silvia ha detto...

Non fumare troppo! Ti fa male...
Fai come me, io ho smesso da quasi due anni ;)

Notte

Jean du Yacht ha detto...

Se ti può confortare ci sono giorni in cui arrivo ad apprezzare (a posteriori) perfino i gesti collaudati e senza peso, gli unici gesti vitali di quei giorni.

@ Nita Prima di chiudere baracca puoi sempre provare ad iniziare a fumare.

4000foto ha detto...

ohibò
qualcuna ancora con il dono di confonderti?
non perderei il treno anche stavolta
la stazione è un bel posto
(ma non per sempre, cazzo, non per sempre-parafrasando)