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lunedì 6 ottobre 2008

Stuck in reverse...

Bleekico


Vi sono notti che corrono come Eurostar, ti siedi al tuo posto, tiri fuori le idee dal bagaglio e lavori.
Lavori incurante del tempo che passa, tra uno sguardo distratto al finestrino ed un caffè caldo arriva la stazione di destinazione, e con essa le prime luci dell'alba.
Saluti la tizia seduta al posto dietro al tuo con la quale hai scambiato due piacevoli chiacchiere durante gli attimi di relax e ti incammini, come sempre, dal tuo lato della pensilina. A volte silenziosamente, altre, canticchiando magari tra te e te - come suggerito nel post precedente -"All I wanted, all I needed, is here in my arms..."

Altre notti fai la le stesse cose: sali, ti siedi e tiri fuori le tue carte ma al primo caffè ti tendi conto che qualcosa non torna, forse il rumore, forse gli scossoni. E' allora che volgendo gli occhi al finestrino ti accorgi che quelle che dovrebbero essere sfocate scie di luce che corrono nella notte, sono invece nitidi fotogrammi, immobili nel loro mutare. In quelle notti, solo in quelle, sei su un locale. Tocca sorbirsi tutte le fermate, nessuna esclusa. Il biglietto l'hai pagato al prezzo di sempre, probabilmente hai solo sbagliato binario.
E' allora che ti guardi intorno e noti che la solita tizia non c'è, lei non ha sbagliato, è sul treno giusto. Non la chiami, cosa potresti dire? " Ciao, sono quello di sempre, ho solo sbagliato a salire... " no, non lo fai. Continui a guardare fuori dal finestrino e senti risuonare nelle orecchie la frase "Lo stile della foto mi ha ricordato qualcosa..." e tu sai perfettamente cosa, ma sai anche di più, ad esempio che quella foto ritrae un momento realmente esistito ma mai fissato su pellicola.

Tra una fermata e l'altra i pensieri si muovono più velocemente del mezzo che li trasporta, vagano avanti e indietro, fanno escursioni ai lati, girano su se stessi senza arrovellarsi, hanno ormai smesso da tempo di farlo, mentre nella testa risuonano le parole:

"When you try your best but you don't succeed
When you get what you want but not what you need
When you feel so tired but you can't sleep
Stuck in reverse..." **

Stuck in reverse... perché no, in fondo queste notti hanno un sapore di realtà eattamente come le altre...
Alla fine, in qualche modo, arrivi alla tua stazione e scendi. Il bagaglio è leggermente più pesante anche per chi, solitamente, viaggia leggero. Vorrresti incamminarti lungo la pensilina, magari canticchiando sempre tra te e te "Lights will guide you home... And ignite your bones... And I will try to fix you..."**
Invece ti incammini e basta...
Forse l'Eurostar ci sarà al ritorno.

** Fix You - Coldplay



15 commenti:

Anonimo ha detto...

bello

Fabrizio Zanelli ha detto...

bello e vero

Anonimo ha detto...

volevo scrivere un commento, poi mi sono resa conto che il mio commento si stava trasformando in una specie di contropost, poi in un poema, allora mi sono detta che era meglio non scriverlo più, quel commento, e lasciare i pensieri solo per me.
buon viaggio Lu

iaia_76 ha detto...

Ho letto quello che hai scritto diverse volte, una anche ad alta voce...il fatto è che mi hai fatto pensare a un pò di cose vissute in passato segnate proprio dai viaggi in treno, ma non solo.
I diversi modi di viaggiare lasciano diverse sensazioni : a volte penso che viviamo vite parallele- facciamo qualcosa e contemporaneamente l' altra parte di noi ne fa un' altra ( a volte sono seduta e sento i miei passi )e l' eurostar con il locale ben rappresentano le due sfaccettature. Un giorno ci sembra di aver conquistato il mondo,
l' altro sembra che il mondo
c' ha divorato e in quel giorno pensi a uno stuck and reverse per tornare indietro e avere la possibilità di riconquistare il mondo ma non possiamo farlo.
Forse c'è la luce che ti guida verso casa ma non casa intesa come abitazione bensì il luogo in cui si sta bene ma non sempre c'è quella luce e allora, non chiedermi perchè poichè non ho risposta, ecco che s' illumina in mente una poesia di Rimbaud, dal titolo SENSAZIONE e te la dedico:
LE SERE TURCHINE D'ESTATE ANDRò NEI SENTIERI, PUNZECCHIATO DAL GRANO, CALPESTANDO ERBA FINA:
SENTIRO', TRASOGNATO, QUELLA FRESCURA AI PIEDI, E LASCERO' CHE IL VENTO M' INONDI IL CAPO NUDO.

NON DIRO' NIENTE, NON PENSERO' NIENTE: MA L' AMORE INFINITO MI SALIRA' NELL' ANIMA, E ANDRò LONTANO, PIU' LONTANO , COME UNO ZINGARO, NELLA NATURA,-FELICE COME UNA DONNA.

buИCiA ha detto...

io viaggio su un locale da una vita. in perenne attesa di potermi permettere un eurostar, o di non vedermelo partire sotto gli occhi, mentre rimango ferma sul binario a maledire me stessa per non aver timbrato il biglietto abbastanza in fretta.

ma poi, forse, la velocità del mezzo o il doverti sorbire obbligatoriamente tutte le fermate contano relativamente.
a volte basterebbe anche solo avere quella tizio (o tizio) dietro che ti rivolge la parola e ti fa compagnia durante il viaggio. basterebbe anche solo quello. forse.

Silvia ha detto...

Viaggiare su un locale ha i suoi perchè...Non necessariamente si è sbagliato binario.

Molto belle le parole della canzone! :)

Onigirigirl ha detto...

questo post mi fa sentire di troppo bleek. troppo personale perchè possa commentarlo. fra parentesi: amo i treni. quelli veri, di almiera e pantografo. e quelli di parole e immagini, immaginari.

Onigirigirl ha detto...

la-mie-ra. lamiera. che cretina che sono.

note disambigue ha detto...

Che cosa dovrei dirti, Bleek, se non che queste parole le ho "sentite"?

4000foto ha detto...

Personalmente, alla lunga preferisco gli aerei. Il mondo visto dall'alto ha un altro sapore.
Però le stazioni mi piacciono proprio tanto, molto più degli areoporti.

Luca Bleek Sartirano ha detto...

Letto tutti...
non abbiatene a male se rispondo solo così...

4000foto ha detto...

pensavo fosse tutta mia la tendenza al melodramma...

Luca Bleek Sartirano ha detto...

Non voleva essere una risposta melodrammatica Lù, è che ognuno ha espresso un suo concetto a tratti personale, quindi li prendo per buoni così come sono stati espressi...

Anonimo ha detto...

...ma è poi importante il viaggio o la meta?!?...nella vita, alla fin fine, si sa benissimo quale sarà la "meta finale" quindi...Eurostar, vecchi "accellerati", magari pure fermi per un guasto nel buio della notte, in mezzo alla campagna...allungo la mano verso "tizia": c' è!!! Tutto bene allora, ma niente a posto, come sempre!

Anonimo ha detto...

Sai quante volte l'ho perso quel treno?
Grazie per la canzone, una delle mie preferite.