
Enjoy...
Skin Design:
Free Blogger Skins
Talvolta...
non sempre, ho parole che, nella loro muta eleganza, soffocano sotto una stretta di suoni e tonalità di colori...
Parole che, strozzate, non vedranno mai la luce.
Parole che, forse, non hanno alcuna ragione di distillarsi in onde acustiche...
e da lì... propagarsi...
Questa notte,
notte di transizione tra un'acre domenica colorata di silenzi ed un incerto lunedì,
Onigiri Girl con la "sua" versione mi ha riportato alla memoria questa,
ormai sepolta dal tempo...
Thin Lizzy - Dancing in the Moonlight
Chi mi conosce bene - e con bene intendo quanto meno di persona - sa che grosso modo tendo a disperdermi tra la folla. Eppure ieri ho avuto la netta impressione di essere stato pagato profumatamente, quindi decisamente più di un idraulico, solo per fare due chiacchiere... Insomma, una cosa a metà tra l'assistente sociale ed il gigolò di terz'ordine... Curioso...
o affascinante... Ci devo ancora riflettere.
p.s. sono permesse battute, io mi sono auto censurato per decenza... ;)
Si, avevo un post.
A volte, non sempre ma a volte, mi trovo a formulare pensieri sotto forma di post, forse non è un bene ma così è...
Ieri sera guidavo verso casa e non pensavo. Forse, complici i semafori rossi, la musica ed un Southern Comfort & Ginger Ale in un locale del centro, ieri sera non pensavo... postavo.
Battevo a due mani sui tasti della mente storie di percezioni, sfioravo la tastiera che a volte ho nella testa e inconsapevolmente scrivevo sulla differenza tra oggettivo e soggettivo.
Ho postato per me, righe e paragrafi, periodi in un cui consideravo che per quanto immerso in un'innegabile (?) oggettività, la stessa fosse vissuta come una serie di momenti del tutto soggettivi. Attimi in cui fai lo sgambetto a quella che potrebbe essere la realtà, la lasci fuori dalla porta e ti concedi il breve lusso di plasmarla soggettivamente. Modifichi, aggiungi e togli a piacimento, a sensazione, a pelle, sul momento.
Forse è giocare con se stessi in modo pericoloso, forse è l'unico modo di vivere che conosco, forse è l'unico modo di vivere e basta.
Non mi sono spinto oltre, non ho cercato risposte, il post ha iniziato a sfilacciarsi, le cuciture a cedere punto dopo punto sotto il peso di troppe parole, parole che c'erano e parole che non ho trovato.
Ecco, avevo un post...
Questa notte, vinto il sonno, è tornata subdolemente la voglia di Messico.
Messico è un non luogo...
è idea...
Vi sono notti che corrono come Eurostar, ti siedi al tuo posto, tiri fuori le idee dal bagaglio e lavori.
Lavori incurante del tempo che passa, tra uno sguardo distratto al finestrino ed un caffè caldo arriva la stazione di destinazione, e con essa le prime luci dell'alba.
Saluti la tizia seduta al posto dietro al tuo con la quale hai scambiato due piacevoli chiacchiere durante gli attimi di relax e ti incammini, come sempre, dal tuo lato della pensilina. A volte silenziosamente, altre, canticchiando magari tra te e te - come suggerito nel post precedente -"All I wanted, all I needed, is here in my arms..."
Altre notti fai la le stesse cose: sali, ti siedi e tiri fuori le tue carte ma al primo caffè ti tendi conto che qualcosa non torna, forse il rumore, forse gli scossoni. E' allora che volgendo gli occhi al finestrino ti accorgi che quelle che dovrebbero essere sfocate scie di luce che corrono nella notte, sono invece nitidi fotogrammi, immobili nel loro mutare. In quelle notti, solo in quelle, sei su un locale. Tocca sorbirsi tutte le fermate, nessuna esclusa. Il biglietto l'hai pagato al prezzo di sempre, probabilmente hai solo sbagliato binario.
E' allora che ti guardi intorno e noti che la solita tizia non c'è, lei non ha sbagliato, è sul treno giusto. Non la chiami, cosa potresti dire? " Ciao, sono quello di sempre, ho solo sbagliato a salire... " no, non lo fai. Continui a guardare fuori dal finestrino e senti risuonare nelle orecchie la frase "Lo stile della foto mi ha ricordato qualcosa..." e tu sai perfettamente cosa, ma sai anche di più, ad esempio che quella foto ritrae un momento realmente esistito ma mai fissato su pellicola.
Tra una fermata e l'altra i pensieri si muovono più velocemente del mezzo che li trasporta, vagano avanti e indietro, fanno escursioni ai lati, girano su se stessi senza arrovellarsi, hanno ormai smesso da tempo di farlo, mentre nella testa risuonano le parole:
"When you try your best but you don't succeed
When you get what you want but not what you need
When you feel so tired but you can't sleep
Stuck in reverse..." **
Stuck in reverse... perché no, in fondo queste notti hanno un sapore di realtà eattamente come le altre...
Alla fine, in qualche modo, arrivi alla tua stazione e scendi. Il bagaglio è leggermente più pesante anche per chi, solitamente, viaggia leggero. Vorrresti incamminarti lungo la pensilina, magari canticchiando sempre tra te e te "Lights will guide you home... And ignite your bones... And I will try to fix you..."**
Invece ti incammini e basta...
Forse l'Eurostar ci sarà al ritorno.
** Fix You - Coldplay
- Didn't write today?
- Not yet, maybe later in the night... but maybe.
Some ideas but little words... it's not easy.
- Little words? or few words?
- Both...